Conosciuta anche come prevenzione universale, cerca di individuare a monte le cause e i fattori (individuali, interpersonali, comunitari, sociali) che potrebbero essere all’origine di dinamiche di radicalizzazione, qualunque ne sia la forma. La base di questo tipo di prevenzione è dunque quella di favorire la resilienza collettiva, prescindendo dai rischi individuali o da criteri particolari.

PREVENZIONE PRIMARIA
Obiettivi
A. Far conoscere il problema della radicalizzazione che porta alla violenza e conoscere le risorse disponibili per affrontarlo.
B. Attuare attività di prevenzione riguardanti i fattori individuali, interpersonali, comunitari o sociali che hanno un ruolo nelle dinamiche di radicalizzazione che portano alla violenza.
Esempi di iniziative da favorire
- Campagna di sensibilizzazione
- Workshop di sensibilizzazione
- Attività volte a promuovere l’istruzione, l’inclusione sociale, politica ed economica e la partecipazione alla convivenza
- Strumenti e pratiche per rafforzare lo spirito critico e riflessivo
- Strategie per rafforzare l’empatia
- Dialoghi interreligiosi, ecc
PREVENZIONE SECONDARIA
Mira a ridurre le vulnerabilità e i fattori di rischio nei gruppi o negli ambienti identificati come possibili terreni di radicalizzazione. In questo contesto, essa incoraggia le situazioni e i contesti suscettibili di sostenere favorevolmente gli individui vulnerabili. Questo tipo di prevenzione si rivolge anche agli operatori dell’ambiente che, se sensibilizzati al fenomeno e adeguatamente attrezzati per comprenderlo, sono validi attori di prevenzione.
Obiettivi
A. Intervenire presso gruppi o settori ritenuti prioritari in materia di radicalizzazione che conduce alla violenza. Esempi di iniziative da favorire:
- Sensibilizzazione degli ambienti scolastici e dei giovani
- Workshop per risolvere i problemi: identità e convivenza; incitamento all’odio; inclusione e diversità di credenze; apprendimento del digitale e dei media sociali; ecc.
B. Aiutare le persone che intervengono e gli operatori del settore scolastico, sociale e sanitario, polizia e comunità a riconoscere le componenti della radicalizzazione che portano alla violenza in modo che sappiano come rispondere – direttamente o tramite le risorse disponibili.
Esempi di iniziative da favorire
- Documentazione speciale
- Percorsi di formazione adeguati alle realtà di ciascun settore e al rispettivo mandato di ciascun professionista
- Strumenti pratici adatti agli operatori e ai professionisti di ogni ambiente, sotto forma di guide, schede, ecc.
PREVENZIONE TERZIARIA
Riguarda principalmente il reinserimento degli individui radicalizzati e il rafforzamento delle capacità di resilienza di coloro che sono usciti dal processo di radicalizzazione.
La prevenzione terziaria mira a favorire, all’interno dell’individuo, un disimpegno dalla violenza e dall’estremismo, o una distanza dall’adesione ad un discorso o a un credo estremisti.
Intervento di natura specializzata, si situa su tre piani:
- Individui in situazione di radicalizzazione: Assistenza psicosociale o comunitaria e percorsi di reinserimento sociale (indipendentemente dal fatto che gli individui siano condannati o meno per gesti criminali).
- Individui nel processo di reinserimento sociale: Rafforzamento della loro resilienza e dei loro fattori di protezione, portandoli progressivamente in un processo di integrazione nella società e di identificazione al convivente.
- Individui soggetti a giurisdizionalizzazione, o già giudiziaria: Soluzione proattiva in cui l’intervento è posto in essere prima che la giurisdizione dell’individuo interessato sia resa necessaria o per accompagnare l’uscita da un processo di giudiziario.
Obiettivi
A. Intervenire nelle seguenti constatazioni:
• Deterioramento delle situazioni in cui un individuo è a rischio di entrare in una dinamica di radicalizzazione
• Peggioramento delle situazioni individuali accertate di radicalizzazione
B. Accompagnare il processo di reinserimento sociale degli ex radicalizzati.
Esempi di iniziative da favorire
- Supporto e accompagnamento dell’individuo e dei suoi cari
- Iniziativa concertata di tipo psicosociale o comunitario
- Progetti artistici per sviluppare l’espressione di sé
- Valutazione dei fattori di vulnerabilità e di protezione per facilitare il reinserimento sociale degli individui
- Monitoraggio e attività volte a favorire il reinserimento sociale degli ex radicalizzati, ecc.
RIFERIMENTI
- Centre for the Prevention of Radicalization Leading to Violence (CPRLV) - PREVENTION OF RADICALIZATION LEADING TO VIOLENCE: INTERVENTION AT EVERY LEVEL